domenica 10 gennaio 2010

Imprese memorabili, tesori nascosti venuti alla luce e come (non) darsi una regolata

Domenica mattina per me è iniziata tra le 4 e le 5... ero anche andata a dormire presto, per i miei standard mezzanotte e mezzo è andare a letto con le galline (e chi pensa male dovrebbe solo vergognarsi... a me le galline fanno anche discretamente ribrezzo... tutte quelle piume, cacca dappertutto e quelle zampe così antiestetiche! Anche il brodo di pollo, lo trovo tremendamente sopravvalutato... merda, ho perso il filo un'altra volta!)

A mia difesa devo dire che quelle tre ore e mezzo barra quattro me le sono dormite tutte e quando mi sono svegliata ero lucida e pimpante... per quanto io possa essere qualcosa del genere a qualsiasi ora sia... e dovevo andare al bagno... e la gatta piangeva, reclamando la mia attenzione: come osa questa misera mortale essere sveglia e non tributarmi i dovuti omaggi!!! Ho fatto quello che andava fatto. Niente di più e niente di meno. Mi sono accomodata sul divano. Quello scomodo. Ho acceso la tv, pronta a sorbirmi qualunque assurdità i palinsesti mi avrebbero proposto a quell'ora.

E invece...


"Rosencrantz e Guildenstern sono morti" lo passano di rado in televisione, e quasi sempre a orari impossibili che solo chi soffre di insonnia riesce a beccarlo. Ed è un vero peccato, perché è un film delizioso, ironico, intelligente che riesce a giocare con tutti gli ingredienti di cui è composto: filosofia, scienza,arte, vita... anche la morte è un gioco, una "play", rappresentata infinite volte, spettacolo di burattini nella pantomima nella tragedia che si svolge, incompresa, davanti agli occhi dei protagonisti, che si aggirano nei corridoi di un castello labirintico, dove, per quanto si salga, si scenda, si svolti, si finisce sempre al punto di partenza.

Ok, non sono brava nelle recensioni. Ma stasera vado a letto presto. Davvero. E non mi alzo fino all'ora giusta. Giuro. Qualsiasi essa sia.

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